Procida – (NA) – Un pomeriggio all’insegna della cultura con la C maiuscola. Domenica, nella splendida cornice dell’hotel La Vigna a Procida, sono stati consegnati i premi “Una vita per la cultura 2023” a importanti eccellenze del panorama della cultura italiana, e a chi attraverso la sua vita ha dato e da esempio di coraggio e amore per la vita.

Tra queste, la testimonianza più toccante è stata quella di Filomena Lamberti vittima della violenza dell’ex marito che con l’acido solforico anni fa le sfigurò il volto, le braccia e parte del corpo e che non si è mai arresa e che da tempo ha deciso di essere al fianco, attraverso la sua testimonianza, delle donne vittime di violenza.

“Un’altra vita” è possibile, nonostante tutto quello che è successo” – ha detto la donna, che ha ripercorso gli anni da incubo del matrimonio e soprattutto il doloroso epilogo.

Molto significative anche le testimonianze di Nicolò Botta un ragazzino autistico e Carlo Scotto di Santolo, anch’egli autistico, che – con destrezza e con orgoglio –  ha parlato di quanto sia stato importante lo studio, la conoscenza per non precludersi importanti mete, come quella che sta per raggiungere lui,  laureandosi.

Tra i premiati del mondo delle eccellenze campane e nazionali particolare interesse ha suscitato l’intervento della Prof. Anna La Rana, che ha parlato del ruolo delle donne nell’avvocatura e più in generale focalizzando l’attenzione sui ruoli e competenze professionali nel mondo del lavoro che molto spesso sono ad appannaggio maschile.

La professoressa La Rana ha ripercorso i suoi anni al servizio della comunità nei tanti ruoli che ha ricoperto e che ricopre.

Altra premiata, la dirigente scolastica Prof. Ssa Adele Vairo che ha posto l’accento sulla grossa scommessa educativa vinta con il suo multi-liceo, che conta ben 2100 alunni.  La dirigente ha discusso sui mutamenti in atto nelle nuove generazioni, con particolare riferimento ai cambiamenti didattici del periodo del covid, sulla didattica multimediale, ricordando quanto sia difficile in questo tempo essere manager e insegnante allo stesso tempo.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la dirigente procidana Maria Salette Longobardo al timone del  “Caracciolo – Da Procida” che ha parlato del rapporto con i discenti e più in generale dell’importanza della scuola nei tempi moderni.

Eccellenza tutta procidana ad essere premiata, è stata la Prof. Maria Rosaria Capobianchi, che con fierezza ha ricordato quanto l’essere procidana, l’abbia aiutata a raggiungere certi obiettivi e farsi spazio nel mondo della ricerca scientifica. La professoressa, ricordiamo a capo dell’equipe che per primi al mondo isolarono allo Spallanzani di Roma il COVID19, ha disquisito poi sulla importanza dello studio e della ricerca.

Subito dopo è toccato all’editore Pietro Graus essere premiato. L’editore ricevendo il premio ha invece posto l’accento sul lavoro di squadra e dei risultati che si raggiungono tutti assieme quando si riceve un premio così importante.

Tra i premiati anche una eccellenza della medicina Campana, il dott. Enzo D’Alessandro. Il prof.  ha riannodato i fili su quanto sulla importanza della sanità pubblica in special modo in questi anni figli del periodo buio del covid, con file di attesa enormi e con molto pazienti che hanno anche smesso di farsi curare, come è avvenuto ad una paziente che si è accorta di avere un tumore di 13kg, rimosso da lui, dopo aver rimandato visite ed esami.

Tra gli ospiti di eccezione Elena Troisi, nipote di Massimo Troisi che, accompagnata dalla zia e sorella di Massimo, Patrizia, ha ripercorso gli anni di vita quotidiana di Massimo vissuti in famiglia, dell’amicizia con Pino Daniele e dell’amore di Procida con il grande attore napoletano nonostante i tanti anni trascorsi dal set dell’ultimo suo film “Il Postino”.

“Last but not least” il Prof. Paolo Veronesi. Oncologo di fama mondiale, che ha parlato della importanza della prevenzione nella lotta al tumore al seno e della forza delle donne quando affrontano il cancro. Il prof. ha poi ricordato il padre, il prof. Umberto Veronesi e di quanto la fondazione che porta il suo nome fa nel nome della ricerca per la cura del cancro.

Grande soddisfazione ha espresso l’ideatrice del Premio Rosaria Cantagallo. “Un parterre di tutte persone eccezionali, gente che ha dedicato la vita alla cultura e persone che hanno testimoniato la bellezza della vita. Sono davvero orgogliosa del lavoro fatto anche grazie al mio team di organizzatori”.

A consegnare i premi, l’amministrazione comunale isolana con in testa il sindaco Dino Ambrosino, gli Assessori e diversi consiglieri comunali.

La serata si è poi conclusa con una cena, e con l’esibizione di un altro premiato Giuseppe Spagnuolo detto Pepito che ha deliziato gli ospiti con il suo Sax, e la voce di Stefania Colangelo, cantante, attrice, e presentatrice,  che poco prima aveva condotto la kermesse.   

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